FILOSOFIA
Come designer di
gioielli, ho scoperto presto il gioiello tessile dell'uomo, cioè
la cravatta di pura seta, il tessuto dei re.
Dagli sfarzosi vestiti di
velluto, seta, broccato e pelliccia come nei tempi della dinastia dei
commercianti di stoffe dei Medici è rimasta solo la cravatta di seta
come elemento colorato
nella guardaroba di un uomo. Così noi uomini dovremmo far più
attenzione su di essa, perché è proprio la cravatta che ci rende
individuali noi uomini e che porta ad espressione il nostro personaggio
nella nostra guardaroba.
Sebbene non sono un
Medici, per me la produzione di tessuti di seta italiani ce l’ho nella
mia sangue, perchè uno dei miei antenati era Giambattista Bonavino, un
commerciante di stoffe di Genova, noto al suo tempo. Suo nipote
Lorenzo, tuttavia, non si contentava del commercio solo, ma è andato a
Como per produrre tessuti di seta se stesso.
Anche
durante il Rinascimento al sud di Como, in Brianza, venivano allevati
bachi da seta. Nel 1748 a Como e nei dintorni c'erano già 248 filande,
e nell’Ottocento i tessuti di seta consideravano l’articolo più
importante di esportazione di tutta la Lombardia. Ancora oggi, Como è
responsabile per il 70 per cento della lavorazione di seta in Europa.
Così per me è stato facile riattivare la tradizione dei miei antenati
italiani.
Oggi la
seta tipo jacquard, vivacemente colorata, per le nostre cravatte viene
sempre
tessuta su telai italiani, ma ora sui telai più moderni e
computerizzati che si possono trovare sul mercato e i quali
garantiscono la inconfondibile qualità dei nostri tessuti di seta.
Tuttavia, le nostre
cravatte di seta, fittamente tessute, vengono ancora cucite
dispendiosamente a mano .
Con la mia collezione di cravatte e foulard posso proseguire a questo punto la tradizione dei miei antenati e portarla alle prossime generazioni. Un opulente fuoco artificiale di colori, ispirato dalle fantasie e dai colori del Rinascimento italiano, rende così straordinari e inconfondibili gli scialli, le sciarpe, cravatte e stoffe di LORENZO CANA e crea da ciascuno di noi un Medici del giovane millennio.
Andreas Bretschneider, LORENZO CANA
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